Blog vom Frauenmuseum Il Blog del Museo delle Donne
Frauenmuseum | Museo delle donne

Zitat zum Montag

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Aller (Wochen-)Anfang ist schwer ;). Mit einem guten Spruch oder Zitat wollen wir euch das erleichtern. Ichfrau wünscht einen guten Start in die Woche!

 

Lucille Désirée Ball (* 6. August 1911 in Jamestown, New York; † 26. April 1989 in Beverly Hills, Kalifornien) war eine US-amerikanische Schauspielerin sowie Film- und Fernsehproduzentin. In Hollywood war sie in den 1930er- und 1940er-Jahren in zahlreichen Filmen zu sehen, ehe sie ab 1951 als Star der Fernsehsendung I Love Lucy zu einer der beliebtesten Fernsehkomikerinnen Amerikas aufstieg. Bei I Love Lucy und nachfolgenden Fernsehserien mit der Figur der „Lucy“ war sie mit ihrer Firma Desilu Productions als Produzentin beteiligt und war damit die erste Chefin eines größeren Filmstudios im amerikanischen Showgeschäft.

L’inclusione di genere tra le priorità della Würth Italia e Alto Adige

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“Würth Italia ha da tempo intrapreso un percorso di sostenibilità sociale atto a migliorare il mercato del lavoro in cui opera, garantendo pari opportunità e contrastando tutte le forme di discriminazione. Abbiamo posto l’attenzione sulle dimensioni del genere e delle generazioni, quando si parla di inclusione, perché – ad esempio – vogliamo dare voce alle storie personali e professionali di donne capaci di ispirare le nuove generazioni che si accingono a delineare il proprio percorso professionale. Uno dei temi chiave che consideriamo è quello del coraggio, una caratteristica determinante che deve avere una giovane donna per riuscire a generare un impatto nel mondo lavorativo attuale.”

Lucia Simonato HR Director Würth Italia

La Würth è una delle maggiori aziende della nostra provincia, con diverse sedi anche sul territorio nazionale. Nell’ottica delle sinergie tra il museo e il mondo economico, ci interessava approfondire l’attenzione che viene data alle lavoratrici donne, le opportunità offerte, le competenze richieste, le offerte formative e la politica di conciliazione famiglia-lavoro. Abbiamo scoperto molto di più, come potete leggere in questa intervista.

Quante donne lavorano per Würth in Italia o in Alto Adige?

Intervista con Romina Casagrande

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A breve uscirà l’attesa traduzione in tedesco del libro di Romina Casagrande „I bambini del bosco“, pubblicato ad aprile 2021. Il titolo in tedesco è „Feuer auf den Bergen“ ed è stato tradotto da Teresa Englert.

Il romanzo è un’immersione nell’atmosfera delle montagne dell’Alto Adige, mettendo in primo piano la loro bellezza e saggezza. La storia si svolge sulle pendici del Seelenkogel, un luogo dove le imponenti montagne e la vita dura degli abitanti giocano un ruolo cruciale. Qui, Luce vive con suo padre e suo fratello, nascosti nel bosco al confine tra Italia e Austria. Gli uomini si mettono costantemente in pericolo lungo gli antichi sentieri di contrabbando, fino a quando anche Luce decide di seguire le loro orme.

Romina Casagrande racconta questa storia con un linguaggio quasi poetico, catturando l’essenza delle persone intrappolate tra montagne e valli, in cerca di casa e libertà, in un mondo colmo di segreti. L’autrice riporta alla luce una pagina della storia rimasta nell’ombra, dando voce a donne di cui persino il nome è stato dimenticato e alle loro conquiste. Il suo racconto guida il lettore attraverso la magia delle montagne, che sono maestre di vita generose ma esigenti, capaci di donare molto ma anche di chiedere tanto in cambio. È un romanzo che parla di libertà, coraggio e riscatto.

Citazione del lunedì

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Tutti gli inizi (di settimana) sono difficili ;-). Vogliamo renderveli un po’ più spensierati, con qualche buona citazione o battuta di spirito a volte profonde e a volte meno. Iodonna vi augura un buon inizio della settimana.

Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel (Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971), è stata una stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo. Ha fondato la casa di moda che porta il suo nome, Chanel.

Das einzige Frauenmuseum Zentralasiens

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Endlose Steppenlandschaft, in weiter Ferne von Gebirgsketten gerahmt; riesige Felder, auf denen Mähdrescher in mehreren Reihen nebeneinander die Ernte einbringen; 240 km Fahrstrecke in 5 Stunden, teils über Schotterpisten mit Wellblechauflage zur „Singenden Düne“: wie ein Flugzeug dröhnt ihr Gesang über unsere Köpfe hinweg, ausgelöst von unseren Füßen, auf denen brennheißer Sand beinahe Brandblasen aufziehen lässt; farbenprächtige Gesteinsformationen im Altyn-Emel Nationalpark, fantastische Sandsteingebilde im Scharyn-Canyon, wo ich mich fast wie im Wilden Westen der USA fühle; von der Halbwüste ins Gebirge – Das neuntgrößte Land der Welt, das ich im Sommer 2022 besuche, zählt zu den spektakulärsten meiner bisherigen Reisen: KASACHSTAN. Wir befinden uns in einem der 5 „-stan“ der ehemaligen Sowjetunion (Kasachstan, Kirgistan, Tadschikistan, Turkmenistan, Usbekistan), die zusammen mit Afghanistan Zentralasien bilden.

Lettera aperta alle redazioni per uUna cronaca eticamente corretta

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Anche noi del Museo delle Donne siamo tra i firmatari di questa lettera aperta inviata alle redazioni dei giornali, ai giornalisti e alle giornaliste, per richiedere un ulteriore cambiamento nella cultura della cronaca, affinché essa sia etica e rispettosa, in particolare nei casi che riguardano femminicidi o tentati femminicidi.

Auch das Frauenmuseum gehört zu den Unterzeichnern dieses offenen Briefes, der sich an Redakteure, Journalisten und Journalistinnen wendet, um einen weiteren Wandel in der Kultur der Berichterstattung zu fordern, damit diese ethisch und respektvoll ist, insbesondere in Fällen von Feminiziden oder versuchten Feminiziden.

Lettera in italiano

Bolzano, 6 marzo 2024

Lettera aperta alle redazioni,

CC: ODG e Consiglio di disciplina territoriale
Gentili redazioni, gentili giornaliste e giornalisti,

Notiamo, con grande preoccupazione, che si innescano sempre più spesso meccanismi che portano ad ignorare quei principi etici fondamentali per la professione da un lato e la società dall’altro.
È alla luce del sole che la ricerca dello scoop, la concorrenza tra redazioni e la pressione data dalla diffusione digitale delle informazioni vadano spesso a discapito del rispetto del Codice Deontologico del mestiere.
Ricordiamoci però che il diritto di cronaca non è una libertà di espressione assoluta ma è bilanciato da altri diritti, quali ad esempio il diritto alla privacy, il diritto alla dignità delle persone ecc. e questo diritto di cronaca va comunque esercitato rispettando le norme di legge dettate a tutela della personalità altrui (legge 69/1963) e attenendosi all’essenzialità della notizia e alla continenza; specialmente nei fatti di cronaca, senza spettacolarizzare la violenza (Testo Unico dei Doveri del Giornalista, 2021, Art. 3 e Art. 5bis).

Das Leben ist zu kurz für schlechte Arbeitsbedingungen

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Unsere Frau des Monats ist Ulrike Egger. In ihrer Arbeit in der Gewerkschaft und als ehemalige Gleichstellungsrätin hat sie immer Frauen unterstützt und kämpft nun täglich für ihre Anliegen. Ihr Engagement gründet auf dem Gedanken der Solidarität.

Ulrike kannst du dich kurz vorstellen?

Mein Name ist Ulrike Egger. Ich bin im Vinschgau aufgewachsen und lebe seit vielen Jahren in Meran. Meine Eltern haben mir vermittelt, wie wichtig es ist, finanziell unabhängig zu sein, um ein selbstbestimmtes Leben führen zu können. Dafür bin ich ihnen sehr dankbar.

Du hast deine Arbeit seit vielen Jahren bei der Gewerkschaft. Ein großer Auftrag ist die soziale Gerechtigkeit, was dich sicher geprägt hat und du auch viel Kraft investierst.
Was motiviert dich dabei?

Der Grundgedanke dabei ist, dass wir nur gemeinsam stark sind. Diese Stärke brauchen wir, um zusammen für gute Arbeitsbedingungen zu kämpfen, für gute Bezahlung, für die Vereinbarkeit von Familie und Beruf. Und das motiviert mich gewerkschaftlich aktiv zu sein.

 

Du hast dich immer schon für die Anliegen der Frauen, sei es in deiner Arbeit wie auch im Ehrenamt engagiert. Die Beweggründe, Frauenanliegen ernst zu nehmen?

Welttag Prävention Endometriose

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Der Internationale Tag der Endometriose wird jährlich am 28. März begangen, um das Bewusstsein für diese oft schmerzhafte und chronische Erkrankung zu schärfen. Bei Endometriose wächst das Gewebe, das normalerweise die Gebärmutter auskleidet, außerhalb der Gebärmutter.

Menschen weltweit nutzen diesen Tag, um über Symptome, Diagnosemöglichkeiten, Behandlungsoptionen und die Auswirkungen von Endometriose auf das Leben der Betroffenen aufzuklären. Es ist eine Gelegenheit, Solidarität mit denjenigen zu zeigen, die mit dieser Erkrankung leben, und um Unterstützung sowie Ressourcen für weitere Forschung und bessere Behandlungsmöglichkeiten zu fordern.

Seit März 2022 ist der Verein Endometriose Südtirol „Noi con Voi“ in Bozen und  in ganz Südtirol tätig.

Ihr Ziel ist es, das Bewusstsein für Endometriose zu schärfen und Wege aufzuzeigen, wie man am besten damit umgehen kann. Sie bieten nicht nur eine Vielzahl von Fachleuten, sondern auch eine starke Gemeinschaft, die den Betroffenen Unterstützung bietet.

Als Verein streben sie danach, sicherzustellen, dass die Diagnose dieser stillen Krankheit in den frühen Phasen ihres Auftretens gestellt wird, um das Fortschreiten dieser Krankheit zu reduzieren und die Lebensbedingungen aller Frauen, die an Endometriose und ähnlichen Erkrankungen leiden, zu verbessern.

Der Verein setzt sich dafür ein, dass Endometriose als invalidisierende Krankheit anerkannt wird und dass den Betroffenen ein Team erfahrener Fachleute zur Verfügung steht, um ihre Lebensqualität zu verbessern.

Nadine stellt sich vor

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Hallo, ich bin Nadine Lanz  und arbeite seit Februar 2024 im Frauenmuseum in Meran.

Ich bin als Mutterschaftsersatz für Vermittlung und Rezeption zuständig.

Schon als kleines Mädchen faszinierten mich Museen und bis heute hat sich daran nichts geändert. Nach meinem Oberschulabschluss in Werbegrafik war ich zunächst für lange Zeit Verkäuferin in einer Boutique. Nach der Geburt meiner Tochter und der ersten Zeit als Mutter wurde mir klar, dass ich mich nach einer beruflichen Tätigkeit sehne, bei der ich meine Begeisterung um das Thema „Frau sein“ und „Frau werden“ einbringen und mich weiter entfalten kann. Genau so etwas habe ich letztendlich im Frauenmuseum gefunden, denn hier kann ich mit Leidenschaft Projekte mitgestalten und mich am spannenden täglichen Betrieb des Museums beteiligen.

Das Frauenmuseum bietet mir eine einzigartige Gelegenheit, die Geschichte und die gegenwärtigen Errungenschaften von Frauen zu würdigen und zu feiern. Es ist ein Ort der Hoffnung, des Lernens und das Empowerment für alle. Es ist eine Quelle der Inspiration und Bildung für alle, unabhängig vom Geschlecht.

Zitat zum Montag

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Aller (Wochen-)Anfang ist schwer ;). Mit einem guten Spruch oder Zitat wollen wir euch das erleichtern. Ichfrau wünscht einen guten Start in die Woche!

Joanne K. Rowling ist eine britische Schriftstellerin, die durch die Romanreihe Harry Potter bekannt wurde. Daneben ist sie als Drehbuchautorin und Filmproduzentin aktiv. Sie ist auch unter dem Pseudonym Robert Galbraith bekannt. Joanne K. Rowling bezeichnet sich als Feministin. Doch wie bereits viele Frauen vor mir gesagt haben, ist „Frau“ kein Kostüm. „Frau“ ist keine Idee im Kopf eines Mannes. „Frau“ ist kein rosa Hirn, keine Vorliebe für sexistische Vorstellungen. Frau sein ist eine Realität. Die Theorie, das eigene Geschlecht sei ein Konstrukt und damit frei wählbar, behagt ihr nicht.

 

Studie “Traces” startet ins zweite Forschungsjahr.

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Das Team rund um der internationalen Frauenrechtsorganisation #medicamondiale, dem Frauenmuseum #frauenmuseummeran, dem Forum Prävention #forumprävention und der Universität Trient #universitàditrento, hat am 18. März alle Stakeholder im #Vinschgau eingeladen um über den aktuellen Stand der Forschung zu berichten. Schon 17 Frauen haben an der Studie teilgenommen. Sie sind entweder selbst betroffen von sexualisierter Gewalt oder wissen, dass ihre Mutter oder Großmutter sexualisierte Gewalt erfahren hat. Es werden noch weitere Frauen gesucht die an der Studie teilnehmen möchten. Alle Gespräche sind vertraulich und anonym. Interessierte können sich bei der Studienleiterin Andrea Fleckinger melden. Andrea.fleckinger@unitn.it oder 0464/808438. Finanziert wird die Studie von der Provinz Bozen Abteilung Soziales und der Stiftung Sparkasse.

Das Hauptziel der Forschung ist es, gemeinsam mit betroffenen Frauen die Schweigekultur über sexualisierte Gewalt zu durchbrechen, die Aufarbeitung erlebter Gewalterfahrungen anzustoßen und präventiv dem Kontinuum von Gewalt in Familien entgegenzuwirken. Dafür untersucht die Studie die Langzeitfolgen von sexualisierter Gewalt in Familien über drei Generationen hinweg. Nicht aufgearbeitete Traumata können sich durch Familiensysteme ziehen und Spuren hinterlassen. Die Erlebnisse einiger Teilnehmerinnen konnten bereits zeigen, wie sexualisierte Gewalt in den Familien verschwiegen oder bagatellisiert wird und wie sie auch Jahrzehnte später noch in ihrem Alltag auf die Täter treffen, deren Ansehen in den Dörfern teilweise ungebrochen hoch ist.

Zitat zum Montag

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Folorunso Alakija, geboren am 15. Juli 1951, ist eine nigerianische Milliardärin und Philanthropin. Als Geschäftsfrau ist sie in den Bereichen Mode, Öl, Immobilien und Druck tätig. Sie ist CEO der Rose of Sharon Group und stellvertretende Vorsitzende von Famfa Oil Limited. Alakija engagiert sich weltweit für die Gleichstellung der Geschlechter, indem sie die Einbeziehung von Frauen in allen Bereichen fördert. Ihre Führung und ihr Einsatz für die Stärkung von Frauen haben viele dazu inspiriert, ihre Träume zu verfolgen und ihr volles Potenzial zu entfalten, was zu einer gerechteren und inklusiveren Welt für alle beiträgt.

 

 

Leonilde Iotti: Una Vita di Impegno Politico e Sociale

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Proseguimo con le biografie di donne che hanno fatto la storia. Questa settimana abbiamo scelto Nilde Iotti, una figura di spicco nella storia politica italiana e un’icona del movimento femminile. Nata in una situazione familiare difficile, perse i genitori in giovane età ma riuscì a ottenere un’istruzione grazie a una borsa di studio, laureandosi in lettere nel 1942 presso l’Università di Milano.

Durante la Seconda Guerra Mondiale si avvicinò alla politica e si schierò apertamente contro il regime fascista, diventando una figura di spicco nell’ambito antifascista.

Dopo la guerra, Iotti si impegnò attivamente nel movimento femminile, diventando segretaria dell’Unione Donne Italiane e partecipando all’Assemblea Costituente, dove contribuì alla stesura della Costituzione italiana. La sua lunga relazione con Palmiro Togliatti, segretario nazionale del PCI, e l’adozione di una bambina fecero scalpore, ma non la fermarono nel suo impegno politico.

Dal 1948 al 1999, Leonilde Iotti fu eletta per ben tre volte Presidente della Camera dei Deputati, diventando la prima donna nella storia repubblicana italiana a ricoprire tale carica. Durante il suo mandato, si concentrò sulla promozione dei diritti delle donne, sostenendo riforme cruciali come l’introduzione del divorzio nell’ordinamento giuridico italiano.

Citazione del lunedì

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Tutti gli inizi (di settimana) sono difficili ;-). Vogliamo renderveli un po’ più spensierati, con qualche buona citazione o battuta di spirito a volte profonde e a volte meno. Iodonna vi augura un buon inizio della settimana.

Mae Carol Jemison (Decatur, 17 ottobre 1956) è un’ex astronauta, ingegnera e medico statunitense.

È stata la prima donna afroamericana a viaggiare nello spazio quando è entrata in orbita a bordo del Space Shuttle Endeavour il 12 settembre 1992. Dopo la scuola di medicina, Jemison ha prestato servizio nei Peace Corps dal 1985 fino al 1987, quando è stata selezionata dalla NASA per unirsi al team degli astronauti. Si è dimessa dalla NASA nel 1993 per fondare una società di ricerca sull’applicazione della tecnologia alla vita quotidiana. È apparsa più volte in televisione, anche come attrice in un episodio di Star Trek: The Next Generation. È una ballerina e detiene nove lauree honoris causa in scienze, ingegneria, lettere e in discipline umanistiche. È l’attuale direttore dell’organizzazione 100 Year Starship.

 

Am 8. März, weltweit für Frauenrechte auf der Straße

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Am 8. März, dem Internationalen Frauentag, gehen Feminist:innen weltweit für Frauenrechte auf die Straße. Sie protestieren gegen die bestehenden Machtungleichheiten und diskriminierende patriarchale Strukturen und solidarisieren sich als internationale feministische Bewegung. Damit ist der 8. März ein wichtiges Datum, um die Errungenschaften für Frauenrechte zu feiern, die Gleichstellung der Geschlechter zu fordern und gegen frauenfeindliche Machtstrukturen zu demonstrieren. Und das hat eine lange Tradition.

Seinen Ursprung hat der Weltfrauentag 1908, auf einer Demonstration von Textilarbeiter:innen in den USA, die sich für das Frauenwahlrecht einsetzten. In Europa geht der Begriff „Internationaler Frauentag“ auf die Sozialistin Clara Zetkin zurück, die 1910 erstmals die Einführung eines Frauentags vorschlug.

Gut ein Jahr nach ihrem ersten Vorschlag für die Einführung eines internationalen Frauentags rief Clara Zetkins am 8. März 1911 offiziell zu einer Frauendemonstration auf und beschrieb sie als wichtigste Kundgebung für Frauenrechte. Auf ihre Initiative fand schließlich der erste Internationale Frauentag am 19. März 1911 statt. Seit 1921 findet der Weltfrauentag am 8. März statt.

1977 erklärten auch die Vereinten Nationen (UN) den 8. März zum Internationalen Frauentag.

„Schattenwärts-Lebenskizzen“ Ein Buch von Vera Zwerger-Bonell

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Am 7. März um 18:00 Uhr präsentiert Frau Vera Zwerger-Bonell ihr neues Buch im Frauenmuseum.

Aus einem Interview von Anna Messner erhält man einen kurzen Einblick in den Inhalt und die Entstehung des Buches „Schattenwärts-Lebenskizzen“ von Vera Zwerger-Bonell. Das Schreiben habe der Autorin immer Spaß bereitet. Im Zuge ihrer Verbeamtung als Lehrerin habe sie sich intensiver mit dem kreativen Schreiben auseinandergesetzt, und zwar im Unterricht selbst. Nachdem sie 15 Jahre lang unterrichtet hatte, ging sie ans Pädagogische Institut nach Bozen und verlor das Schreiben aus den Augen.

Erst wieder zu ihrem 50. Geburtstag begann sie drei Frauen, alles Vorfahren aus ihrer Familie, erzählerisch zu porträtieren. Ihr war es wichtig, für ihre Familie, für ihre Kinder und diese Frauen einen guten Platz zu schaffen. Ihre Geschichten liegen Generationen zurück, diese würden sonst in Vergessenheit geraten. Je entfernter die Verwandte desto leichter war es für Frau Zwerger-Bonell, die Geschichte zu erzählen. Persönliche Sichtweisen ließ sie keine einfließen, ihr war es wichtig, die Perspektive der Figuren einzunehmen.

Am Anfang hatte das Buch nur familiäre Zwecke, es waren Fotos darin und der Familienstammbaum, als aber ein befreundeter Verleger das Buch drucken wollte, hat sie alles anonymisiert. Themen wie die Psychiatrie in Pergine vor der Psychiatrie-Reform 1978 oder die gleichgeschlechtliche Beziehung zweier Frauen werden in diesem Buch aufgegriffen. Das Buch zeigt: jede Familie weist Diversität auf – auch in Südtirol.

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